Da un'idea di Chiara. Powered by Blogger.
RSS

e questo l'ho fatto io! :)

Ebbene si, ho voglia di farmi un pò di autopromozione :P
Siccome ogni tanto mi diletto a fare qualche " disegnino " vi voglio far vedere che cosa ho fatto nel muro dietro la porta di camera mia :)






Vi piace???? :P

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Brand new! :)

Ho trovato un articolo del Il Giornale che parla di una mostra su Vincent Van Gogh e l'amico Gauguin che inizierà a Novembre 2011 a Genova.

Van Gogh e il viaggio di Gauguin a Palazzo Ducale di Genova


Van Gogh e Gauguin, un appuntamento da non perdere. Due grandi maestri indiscussi che hanno aperto la via all'arte moderna. La Francia a quel tempo aveva il primato dell'arte. La mostra poi sarà itinerante.
 
Si annuncia come la mostra dell'anno, non solo per il tema affascinate in essa presente, quello del viaggio, della ricerca anche come esplorazione mentale, ma soprattutto per la presenza di un capolavoro mai visto in Italia e addirittura, eccezion fatta per Parigi una decina d'anni fa, in Europa: ci riferiamo alla tela di Gauguin Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? intorno alla quale ruota il senso stesso dell'esposizione.
Dunque, dal 12 novembre e sino al 15 aprile del 2012, il Palazzo Ducale di Genova ospita questo Van Gogh e il viaggio di Gauguin che il curatore Marco Goldin ha fortemente voluto e costruito: ad aiutarlo come sponsores il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta, da un quindicennio ormai fedele collaboratore dello stesso Goldin e della sua Linea d'ombra, il gruppo Unicredit e naturalmente il Comune di Genova.
L'opera di Gauguin, quattro metri di lunghezza per uno e mezzo d'altezza è il simbolo del Museum of Fine Arts di Boston e si tratta di un prestito epocale. È infatti soltanto la quarta volta in un secolo che il dipinto lascia la sede espositiva statunitense e già soltanto l'eccezionalità dell'avvenimento giustifica il viaggio a Genova.Intorno a quest'opera, e partendo dalle suggestioni della lettura di On the road di Jack Kerouac, una delle bibbie della narrativa di viaggio, Goldin ha costruito un percorso particolare in cui l'altro grande artista celebrato nel titolo, Van Gogh, ha a sua volta un posto d'onore. Del pittore olandese ci saranno ben 40 opere, di cui 15 disegni, incaricate di raccontare una vita che è a sua volta un viaggio nel colore e nell'abisso, verso la luce del sud della Francia e verso il buio del proprio male di vivere. Si va dall'Autoritratto al cavalletto del 1888, prestito d'eccezione del Van Gogh Museum di Amsterdam, al Campo di grano con corvi terminato poche settimane prima di morire, al Seminatore dipinto ad Arles e a Scarpe, omaggio tenero e sentito alla terrena quotidianità del camminare.
Intorno a questi due colossi, il percorso espositivo allinea altri viaggi in e da due continenti: America ed Europa. Del primo, due sono gli artisti chiamati a raccontarlo nell'Ottocento: Edwin Church, il pittore dell'Est e della valle dell'Hudson, e Albert Bierstadt, il pittore dell'Ovest e della scoperta di Yellowstone. Da essi si dipana una ricerca che a cavallo del Novecento giunge a Winslow Homer e poi arriva a Hopper e a Rothko, maestri del viaggio, fisico e mentale all'insegna del silenzio e della profondità.
La sezione Europa comincia invece con il viaggio della mente davanti all'infinito secondo Caspar David Friedrich, il viaggio come materia ed elementi di William Turner, quello dentro la luce di Monet, dentro la mente di Kandinsky e di Nicolas de Sta"el, dentro il vuoto e l'assoluto di Giorgio Motrandi.
Agli antipodi di tutto questo e insieme suo elemento centrale e riassuntivo, la tela di Gauguin spiccherà da sola in una vasta sala ad essa dedicata, isolata e insieme solare, emanatrice di energie e di pensieri. Un appuntamento insomma da non perdere, un gioiello culturale di cui andare, come italiani, giustamente orgogliosi.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Let's go to the cinema!

Aggeggiando su Youtube ho trovato un altro sceneggiato televisivo sulla vita del nostro caro Vincent. Vi consiglio di dargli un occhiata perchè è interessante soprattuto per l'impostazione della sceneggiatura. 

 "Vincent and Theo" narra la vita di Vincent Van Gogh, soprattutto secondo il rapporto con il fratello Theo. Ci sono tutte le fasi importanti dell'esistenza del pittore, compreso l'incontro con Gauguin. Diretta con la sapiente mano del regista americano questa pellicola destinata al pubblico televisivo è piena di idee figurative notevoli. Ottima la prova dell'attore Tim Roth, uno dei più promettenti giovani del grande schermo.
Su sceneggiatura di Julian Mitchell, il film – realizzato per la TV – racconta la vita di Vincent Van Gogh (1853-90) dal 1880 al 1890 parallelamente a quella del fratello Théo, gallerista che lo mantiene e che vive in funzione sua, disegnando una simbiosi radicale, ora commovente ora inquietante. Quel che R. Altman vuole raccontare, in fondo, è la storia di un mistero. Non dice che la vita di Van Gogh è stata misteriosa e nemmeno ci rivela in che cosa consistesse questo mistero: ci costringe a viverlo come spettatori. Così si spiegano i vuoti, le reticenze, le ellissi della narrazione. È un film sulla quotidianità e sull'umanità di Van Gogh, non sulla sua grandezza.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Un pò di storia di famiglia : Theo Van Gogh

Ho passato più di un oretta al pc cercando una Biografia sul fratello di Vincent completa e in italiano, ma l'unica valida che ho trovato è in inglese u.u .... ho deciso lo stesso di postarvi questa :D

Theodorus "Theo" van Gogh (1 May 1857 – 25 January 1891) was a Dutch art dealer. He was the younger brother of Vincent van Gogh, and Theo's unfailing financial support allowed his brother to devote himself entirely to painting. Theo died at the age of 33, six months after Vincent died at the age of 37.
Theodorus "Theo" van Gogh was born on 1 May 1857 in the village Groot-Zundert in the province of Brabant, Netherlands. He was the son of Theodorus van Gogh and Anna Cornelia Carbentus. His elder brother was Vincent van Gogh (1853–1890), who later became a famous painter. 
Vincent worked for some years at the Dutch (The Hague) office of the Parisian art dealers Goupil & Cie, and Theo joined the Brussels office on 1 January 1873 as their youngest employee. After Vincent was transferred to the London office, Theo moved to the office in The Hague, where he developed into a successful art dealer. By 1884, he was transferred to the Paris main office. Starting in the winter of 1880–1881, he sent painting materials as well as monthly financial support to Vincent, who was living back in the Netherlands. 
In Paris, Theo met Andries Bonger and his sister Johanna, whom he married in Amsterdam on 17 April 1889. The couple lived in Paris, where on 31 January 1890 their son Vincent Willem was born. On 8 June, the family visited Vincent, who was living near Paris in Auvers-sur-Oise. Vincent died of self-inflicted gunshot wounds in July 1890 at the age of 37 and Theo died in January 1891 at the age of 33, apparently of dementia paralytica, the last stage of syphilis.
Theo van Gogh's great-grandson, also named Theo van Gogh, was a film director, famous for his controversial criticism of Islam. He was murdered by a Dutch-Moroccan in 2004, at the age of 47.
Theo admired his elder brother Vincent for his whole life. But communicating with him proved to be difficult, even before Vincent opted to follow his artistic vocation. The communication between both brothers suffered from diverging definitions of standards, and it was evidently Theo who kept on writing letters. Therefore, mostly Vincent's answers survived and little of Theo's input. Theo was often concerned about Vincent's mental condition and he was amongst the few who understood his brother.
Theo was instrumental in the popularity of Impressionist artists such as Claude Monet and Edgar Degas by persuading his employers, Goupil & Cie, to exhibit and buy their works.On demand only, Theo seems to have shown Vincent's paintings, but evidently, a loyal apprentice of Goupil & Cie, he never sold one of them.
The two brothers maintained an intensive correspondence with Theo often encouraging his depressed brother. These letters have been collected and published into books, as revealing of the artist's mind and nature.
In 1886, he invited Vincent to come and live with him, and from March of that year they shared a house in Montmartre. Theo introduced Vincent to Paul Gauguin, Paul Cézanne, Henri de Toulouse-Lautrec, Henri Rousseau, Camille Pissarro and Georges Seurat, and in 1888 he persuaded Gauguin to join Vincent, who had moved to Arles in the meantime.


Two graves and two gravestones side by side; heading behind a bed of green leaves, bearing the remains of Vincent and Theo Van Gogh, where they lie in the cemetery of Auvers-sur-Oise. The stone to the left bears the inscription: Ici Repose Vincent van Gogh (1853–1890) and the stone to the right reads: Ici Repose Theodore van Gogh (1857–1891)

Theo's health deteriorated in the months after the death of his brother. He contracted syphilis—though this was not admitted by the family for many years. He was admitted to the hospital, and weak and unable to come to terms with Vincent's absence, he died six months later, on 25 January, at Utrecht.  In 1914, Theo's body was exhumed and re-buried with his brother at Auvers-sur-Oise.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Van Gogh e Millet

Mi sono sempre chiesta che rapporto avesse Van Gogh con il padre, visto che aveva un rapporto quasi viscerale con il fratello Theo. Cercando un pò su internet ho trovato un articolo che parla dell'importanza che ha avuto per Vincent il rapporto con il pittore Millet.

Millet padre & Van Gogh figlio

Se noi oggi possiamo ammirare e contemplare le opere di Van Gogh, lo dobbiamo a Jean François Millet. Il pittore francese che alcuni probabilmente conosceranno per l’ “Angelus” è all’origine dell’esperienza di Vincent come pittore. Ma dire questo è ancora poco.
Riproducendo, anzi re-interpretando, le opere di Millet, Van Gogh matura come artista e come uomo, fornendo di questo cammino una ricca documentazione nella cospicua corrispondenza col fratello Theo. Per Van Gogh (sono parole sue) Millet è come un padre, un secondo nuovo padre che si affianca a quello naturale e con il quale vivere una figliolanza più consona al temperamento tormentato dell’olandese.
Se Van Gogh era uscito gravemente scosso dal rapporto con il padre naturale, la cui rigida moralità di pastore protestante aveva reso impossibile ogni tentativo di Vincent di ricostruire il rapporto fra i due, l’incontro con l’opera di Millet gli consente un rapporto in cui ri-generarsi.
Il nostro intervento vuole focalizzare il rapporto tra questi due uomini che, con evidenza di opere e di testimonianze si può chiamare “da padre a figlio”, dove è figlio chi ritrova nell’altro la compagnia per poter rispondere alla propria oscurata e travagliata vocazione. Il confronto e la lettura delle opere di Millet e Van Gogh si muove da questa esperienza che Vincent ci testimonia con dipinti e lettere. Cercheremo di mostrare quello che le opere e la vita di Van Gogh portano come evidenza.


«Ora io credo che quanto vi è di buono e di bello, di beltà interiore morale,
spirituale e sublime negli uomini e nelle loro opere tutto ciò venga da Dio…
Cerchiamo di capire la parola definitiva contenuta nei capolavori dei grandi artisti,
dei veri maestri e, troveremo Dio.

Qualcuno lo avrà scritto o detto in un libro, qualcun altro in un quadro.»

(Vincent Van Gogh, Lettera a Theo, n. 133, luglio 1880)

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Un pò di gossip d'annata!

Ho trovato un altro articolo, che riporta l'ennesima versione sul fatto dell'orecchio tagliato. Qui si attribuisce la colpa a Gauguin.

Gossip d'annata: Paul Gauguin taglia l'orecchio a Vincent Van Gogh per una prostituta


Vincent-Van-Gogh-Autoritratto-con-capo-bendatoAltro che Gossip del Passato! Oggi andiamo indietro indietro indietro nel tempo per raccontare una nuova versione della mutilazione dell’orecchio di Vincent Van Gogh.
Secondo due storici tedeschi dell’università di Amburgo, Hans Kaufmann e Rita Wildegans, Vincent Van Gogh non si tagliò l’orecchio da solo ma fu l’artista francese Paul Gauguin a mutilarlo.
Tutto accadde la sera del 23 dicembre 1888, dopo una litigata furibonda per colpa di una prostituta di nome Rachel (alcuni dicono per questioni artistiche ma per una donna fa molto Gossip). Dopo l’incidente i due pittori avrebbero deciso di mettere tutto a tacere con una specie di patto del silenzio.
Troverete tutto nel libro L’orecchio di Van Gogh - Paul Gauguin e il patto del silenzio, di prossima pubblicazione. Oh, non ci sono più le liti di una volta!
(Nella foto il dipinto Autoritratto con l’orecchio bendato realizzato nel 1889)

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Il dipinto scomparso.

Vincent Van Gogh e il dipinto scomparso

Una volta vidi uno splendido dipinto, rappresentava un paesaggio di sera. Sulla destra, in lontananza, una fila di colline che sembravano blu nelle brume della sera. Al di sopra di quelle colline, lo splendore del tramonto, le nuvole grigie striate d'argento, d'oro e di porpora. Il paesaggio è una pianura coperta d'erba e d'erica, qua e là le cortecce bianche delle betulle con le foglie gialle perché è autunno. Attraverso il paesaggio scorre una strada che porta a un'alta montagna, molto, molto lontana e, sulla cima della montagna, una città su cui il sole al tramonto getta una luce di gloria. Sulla strada cammina un pellegrino, ha un bastone in mano. Egli sta camminando già da molto tempo ed è stanco. Incontra una donna, una figura in nero che fa pensare alle parole di San Paolo: "Anche se triste, tuttavia sempre lieta. Quest'angelo di Dio è stato messo lì per incoraggiare il pellegrino e per rispondere alle sue domande; e il pellegrino chiede: 'Questa strada è sempre in salita?'. E la risposta è : 'Sì, fino alla fine'. Il pellegrino chiede ancora: 'Il viaggio durerà tutto il giorno?'. E la risposta è: 'Da mattina fino a sera, amico mio '".
(Vincent Van Gogh, Lettere al fratello)

Partendo da questo passaggio di una lettera di Van Gogh al fratello, ho cominciato a cercare in internet il dipinto a cui Van Gogh si riferisce. Attraverso una ricerca con citazione diretta del testo della lettera, sono arrivata su questa pagina di google books in cui si parla della lettera di Van Gogh e del quadro a cui farebbe riferimento.
Secondo l'autore del libro, il quadro di cui parla Van Gogh sarebbe: Dio mette fretta! Pellegrino sulla via di Canterbury, di George Henry Boughton. Non conosco il pittore, e non c'è verso che possiate rintracciare la foto di un quadro in internet con la sua traduzione italiana. Quindi sono andato a imparare qualcosa su Boughton nella pagina di Wikipedia che ne parla. Speravo di essere talmente fortunata da trovarci anche il quadro di cui parla Van Gogh, ed ero sicura di poterlo riconoscere perché la descrizione di Van Gogh è meglio di un disegno. Ma come dice un proverbio cinese: E' difficile trovare un gatto nero in una stanza buia. Soprattutto se il gatto non c'è.
Allora ho provato a tradurre il titolo del quadro in inglese associandolo al nome del pittore, e ho fatto una nuova ricerca. Stavolta ho avuto migliore fortuna, e ho trovato il quadro citato nel libro. Il quadro è questo:

Il titolo inglese del quadro è: Godspeed! Pilgrims setting out for Canterbury, conosciuto anche con il nome The pilgrim's progress. Ma c'è qualcosa che non va.
Come ho detto, la descrizione di Van Gogh era meglio di un disegno, e in questo quadro molte cose sono fuori posto. Tanto per cominciare la signora non è per niente vestita di nero, poi i pellegrini sono due, non uno. E dov'è "la città su cui il sole al tramonto getta una luce di gloria"?
Certo era possibile che Van Gogh ricordasse male il dipinto, e che l'avesse descritto al fratello con dei particolari sbagliati. Ma era un tale perfezionista, che ho pensato piuttosto che fosse sbagliata la traduzione italiana della lettera a lui attribuita. Quindi sono andata a leggermi la lettera in questione in lingua inglese, nel sito ufficiale del Van Gogh Museum, che conserva anche le lettere. La lettera potete trovarla qui.
Scrollando la pagina fino alla nota numero 12, e cliccandoci sopra per aprirla, ho scoperto che in effetti esistono seri dubbi che il dipinto a cui faccia riferimento Van Gogh sia effettivamente quello identificato dai critici d'arte. Non solo. Esiste un altro dipinto sui pellegrini per Canterbury attribuito a Boughton, e questo dipinto non è mai stato trovato. E credo che a modo suo sia straordinario che di un quadro scomparso resti comunque la recensione di un poeta della pittura come Van Gogh. Dico: non è un quadro proprio scomparso.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Anche Van Gogh avrebbe amato l'IPad!

Ho trovato questo articolo su Melablog che parla di come il pittore David Hockney usa l'IPad e di come, secondo lui l'avrebbe amato pure Van Gogh

David Hockney, classe 1937, certo non è un novellino nei campi della pittura, della grafica, della fotografia. Come tutti gli altri utenti di iPad, invece, lo è in materia di utilizzo del nuovo dispositivo Apple. In un interessante colloquio con Bloomberg, l’artista inglese ha raccontato quali sono state le sue prime impressioni in compagnia di iPad.
Già su piattaforma iPhone non erano stati pochi gli artisti (o aspiranti tali) a cimentarsi con l’illustrazione. Il bello delle interfacce mobili per programmi di disegno è che sono al tempo stesso una tavolozza e una tela. Su iPad, grazie alla maggiore ampiezza dello schermo, questa doppia metafora può essere portate alle estreme conseguenze.
Un appunto, Hackney lo ha fatto subito, al design di iPad: “è difficile da trasportare”. Come ha risolto il problema della portabilità? Semplice: sostituendolo per intero al suo album di schizzi, che comunque portava sempre con sé, in un apposito borsello. Il borsello in questione risulta andare benissimo anche per iPad.
“Sono felice di possedere un iPad. Anche Van Gogh lo avrebbe amato. E, per giunta, ci avrebbe anche scritto le sue lettere!” […] Io ci disegno fiori tutti i giorni, per poi mandarli ai miei amici. Così, hanno fiori freschi tutti i giorni. E i miei fiori durano.”
La vera novità del nuovo “mezzo” consiste, secondo David, nel fatto che si è portati a disegnare con tutte le dita, di entrambe le mani, invece che con un solo dito, come su iPhone. In seconda istanza, l’altro elemento che più di ogni altro ha colpito l’artista è la luminosità intrinseca in ogni “lavoro” che vi esegue. “Sono come dei mosaici, o come delle vetrate”. La nostra ammirazione è alle stelle.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Una nota golosa

Siccome io sono una golosona di dolci e mi è capitata sotto mano una foto di una torta ispirata a Van Gogh ho deciso di farvi fare un peccato di gola insieme a me :P








ne prenderei volentieri una fettina :P

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Assignment 3

Fino a 5 giorni fa o giù di li non sarei stata decisamente in grado di scrivere questo post perchè avevo la testa immersa nel magico mondo dell'anatomia umana. Possiamo tranquillamente dire che la mia vita era concentrata solo sul tentare di ricordare tutti i nomi dei circa 500 muscoli che tutti possediamo e, siccome la mia memoria più che di ferro si può dire essere fatta di carta papiracea, pensate la fatica che mi c'è voluta!
Ma come la fenice risorge dalle ceneri ( si voglio fare l'esagerata.. xD ) l'esame adesso è alle spalle e ho ricominciato a mettere il "capino" sia fuori casa che a giro per la rete. Il mio pc sentiva la mia mancanza :P
E' semplicemente stupendo accorgersi di come la tua vita e la tua rete di contatti telematica continua a girare nonostante la tua assenza.
Le pagine che occupano il primo posto nei miei BookMark si sono aggiornate nonostante io non fossi " passata a salutarle " , la bacheca di Facebook è piena di nuovi stati e nuove condivisioni come la TL di Twitter, Tumblr e Istagram sono pieni di foto dai 1000 colori..


A volte mi viene da pensare come sarebbe stata la mia vita senza i nuovi strumenti social che sono nati negli ultimi anni: Twitter, Facebook, il vecchio Netlog, l'ormai deceduto Myspace.. Tantissime persone non farebbero parte della mia vita, e forse non avrei quel pizzico di sicurezza in più per affrontare determinate situazioni. Si, c'è da pensare che non è facile decidere di mettere una tua foto, condividere i tuoi interessi e i tuoi pensieri con le persone che chiami "amiche" pubblicamente su una piattaforma a cui possono accedere miliardi di persone.
Non posso però sminuire la loro utilità, sia a livello di rapporti interpersonali sia dal punto di vista dell'informazione. Alcune notizie, come il Terremoto all'Aquila, o quello in Giappone sono apparse prima nella TL di Twitter che sulle notizie Ansa o nelle prime pagine di alcune testate come la Repubblica, la Nazione o Il Tirreno !!!
Pensando alla mia rete di contatti,bookmark, feed RSS come un grande orto da coltivare, posso dire che questi "Social Network" sono stati " il concime " per tenere vivo e ben in fiore il mio sistema di connessioni tra la rete di contatti virtuale e la rete di contatti sociale.
Oggi, infatti, tra noi giovincelli, un messaggio privato multiplo su Facebook, un Messaggio Privato su Twitter hanno sostituito i vecchi modi di organizzare uscite, feste, cene di classe, ritrovi e rimpatriate.

I tempi son cambiati, direbbe mio nonno, ma siamo cambiati noi prima di tutto. L'arrivo di internet penso abbia segnato soprattutto la nostra generazione, che stra crescendo totalmente in modo differente rispetto alle precendenti.
Se ci pensiamo bene oggi viviamo in una società dove tutto è digitalizzato, dai libri alle agende, alle consulenze mediche.. praticamente tutto!
Le vecchie agende piene di post it sono state sostituite da cellulari come l'Iphone ( di cui sono oramai dipendente ) oppure dai Tablet come l'I-pad.. Per non parlare dei libri, si sta perdendo anche il gusto di sfiorare le dita sulla carta!
Da un lato sono contenta di questa cosa perchè le vite si sono semplificate moltissimo, dall'altro un pò meno perchè sono un'amante della vita semplice, di scoprire le cose in prima persona e non tramite uno schermo, di parlare con un amico "vis-a-vis" non tramite una chat in cui ognuno di noi può fare la faccia che vuole, di vedere le cose in tre dimensioni dal vivo, non tramite un paio di occhialini che ci fanno sembrare tutti degli ebeti davanti lo schermo del cinema.

Non voglio passare per una che rifiuta la tecnologia, anzi io adoro smanettare al pc, scoprire nuovi programmi e provare gli ultimi brevetti arrivati sul mercato. Secondo me bisognerebbe trovare una giusta via nell'uso di queste tecnologie nella vita quotidiana. Si! Sono una sentimentalona, ( confesso che sono capace di piangere pure per un cartone animato della Disney alla tv ) mi piace viverle di prima persona le cose, prendere parte attiva a tutto!
A volte fa molto comodo nascondersi dietro uno schermo per inviare un messaggio che magari risulta troppo difficile da dire a parole, ma secondo me ci sono continui scogli da superare ogni giorno e non sempre Internet può venirci in aiuto.

Avere un PLE, Personal Learning Environment, secondo me ha fatto parte dell'essere umano fin dall'antichità, perchè ognuno di noi tende a sviluppare e coltivare le proprie conoscenze. Pure Van Gogh aveva un PLE molto saldo nel suo essere folle.
Il PLE, è l'abiente in cui tutti portiamo avanti la nostra esperienza di apprendimento, che sia scolastica o da autoditatta, in cui tutti viviamo, sviluppiamo, e arricchiamo il nostro orticello. 
Vincent Van Gogh infatti, si basava sull'aiuto del fratello Theo, il suo vettore di informazioni, il suo collegamento con la realtà esterna; il suo amico Gauguin, compagno di lunghe chiacchierate sulle tecniche pittoriche ; sua sorella Wil, cingolo che lo univa al grembo materno e alla famiglia.
3 punti saldi nel suo PLE erano componenti della sua famiglia, il 4 era costituito dai pennelli, dai colori, dalle tele che lo portavano direttamente in un altro mondo, in cui tutti i suoi pensieri sparivano.
Oggi i PLE sono totalmente diversi da una volta. Una parte è data dall'istruzione scolastica, continuativa e indirizzata su ciò a cui siamo più interessati, l'altra è a scelta degll'individuo stesso, in base alle esperienze a cui andiamo incontro ogni giorno.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Del.icio.us - Assignment 4

Delicious, conosciuto anche come del.icio.us è un sito web di social bookmarking per l'archiviazione, ricerca e condivisione di bookmarkarchiviati . I Bookmark ,inglese vuol dire "segnalibro", indicano l'URL  di una particolare pagina web o di un file visualizzabile tramite browser. I bookmark rendono più veloce la consultazione di siti visitati spesso e evitando che gli utenti dimentichino gli indirizzi. Ogni volta che l'utente trova un sito interessante, cliccando sull'icona del bookmark, memorizza la pagina e volendo può segnalarla ai suoi amici, condividendola con loro. Altrettanto gli amici possono segnalare a noi siti che reputano interessanti. Oltre a ciò tutte le volte che i siti memorizzati cambiano, il bookmark permette di mantenerla aggiornata anche sul nostro computer.
Mentre per social bookmarking si intende un servizio basato sul web, dove vengono resi disponibili elenchi di bookmark creati dagli utenti.
Questi elenchi sono liberamente consultabili e condivisibili con gli altri utenti appartenenti alla stessa comunità virtuale.

Un esempio di social bookmarking è il sito DELICIOUS.
Il nome del.icio.us è un esempio di domain hack, ovvero una combinazione di lettere per formare una parola di senso compiuto (in inglese: delizioso). Venne poi cambiato con il nome attuale delicious.

Sinceramente non ho mai fatto ricorso a siti di Social Bookmarking, ho sempre utilizzato la barra dei segnalibri molto comoda e pratica su Firefox.
  


Però perchè non provare ad usare pure questo servizio. 


Mi sono recata sulla homepage di delicious.com e ho fatto l'accesso con il mio account Google. 



Ho scelto il link per il mio profilo delicious e deciso di non aggiungere il Plug- in per Firefox, perchè lo farò in un secondo momento dopo aver preso familiarità col sito.


Ho fatto un paio di prove aggiungendo i Book mark di Facebook e Twitter.. e adesso posto passo passo il processo per aggiungere il Bookmark di Tumblr.

1) Clicco su New Bookmark in alto a destra e scrivo il nome del sito.
2) Clicco su "Next" e appare una finestra con cui possiamo aggiungere tag, e scrivere il titolo dell' url inserito.


3) Clicco su invio e Tumblr è aggiunto tra i miei preferiti. 




Non so ancora cosa pensare dell'utilizzo di siti come delicious, perchè i bookmark sono ovviamente i siti che visitiamo di più, e per gestirmeli preferisco sistemi più semplici come la barra dei preferiti di firefox.
Sì, sto parlando come una di quelle persone che nel gergo chiamano " u-tonte " , ma preferisco sempre la semplicità quando si parla di tecnologia. Tenere una pagina aperta per visitare i siti da me preferiti, quando ho una barra sopra di me che con un click mi porta ovunque, mi sembra molto più sconveniente. 
Forse ho sbagliato a non aggiungere il plug-in per Firefox, ma per ora preferisco rimanere nelle mie abitudini :) 









  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Assignment 1

Che cos'è un feed RSS ? Come si usa?


Il Feed (dall’inglese “nutrimento”) non è altro che un canale che consente la distribuzione di contenuti di siti web basato sul formato XML. Attualmente è uno dei formati più adottati in rete da blog e siti web di ogni genere per la diffusione dei contenuti.Chi produce un feed invia un flusso di news e aggiornamenti. In pratica il feed serve per far “girare” facilmente e velocemente i contenuti di un sito. Sottoscrivendo il feed di un sito si ha la possibilità di essere aggiornati appena su quel sito saranno disponibili nuovi contenuti. Significa essere sempre informati sugli aggiornamenti in tempo reale. Gli RSS non si limitano solo a portare i blog post nel tuo feed reader. Infatti, quasi tutti i tipi di contenuto web possono essere sindacati utilizzando gli RSS. E' come una serie di tubi che inviano informazioni da un posto all'altro – non importa di che tipo di dati si tratta, basta che abbia un RSS feed. Ciò significa che puoi sottoscrivere la raccolta di foto di un amico su Flickr, ad esempio, ed ogni volta che il tuo amico aggiunge un nuovo set di foto, le riceverai automaticamente nel feed reader. O se vuoi seguire un particolare Internet TV show o audio podcast, puoi sottoscrivere il suo feed, ed il suo contenuto apparirà direttamente su iTunes, Miro o altri "podcatcher" che offrono simili opportunità. RSS trasmetteranno allegramente video, audio e perfino documenti collocandoli nelle cosiddette " enclosure", che si comportano come gli allegati alle email. ma mentre un allegato di solito contiene l'intero file, una enclosure fornisce semplicemente un link al contenuto che può essere scaricato dal tuo feed reading software. Proprio come il sottoscrivere ognuno di questi tipi di contenuto, è anche relativamente semplice sindacare il contenuto che più ti piace con gli RSS. In breve, se segui o crei del contenuto web con una certa frequenza, gli RSS sono un ottimo modo per assicurarsi ed assicurare al pubblico di avere in tempo reale gli aggiornamenti. Il vantaggio nell’uso dei feed emerge soprattutto quando si vogliono seguire diversi siti o blog. Sottoscrivere 100 (o 1000) feed dà la possibilità di ricevere informazioni da 100 siti (o 1000), solo ed esclusivamente quando le informazioni sono nuove; il tutto in maniera molto ordinata. Diversamente sarebbe difficile e dispendioso seguire contemporaneamente gli aggiornamenti di tanti siti. Ci sono vari modi per sottoscrivere un feed. Si possono usare dei software da installare sul proprio computer o sfruttare i cosiddetti “lettori di feed on line” o “news aggragator” che sono siti che consento di raccogliere e consultare i feed:
-Feed Reader Software:
Ce ne sono diversi e per tutti i sistemi operativi; tra i più famosi:
  • FeedReader (per Windows)
  • Straw (per Linux)
  • NetNewsWire (per Mac)
-News (o web) aggregator, i lettori di feed on line:
Come detto si possono leggere i feed anche con comodissimi e gratuiti servizi on line. E’ la soluzione che io uso e che preferisco, quindi mi sento di consigliarvi i seguenti feed reader on line:
  • Bloglines
  • Google Reader
  • Netvibes
  • My Yahoo!

Come trovare i feed RSS di un sito?
 
L'icona che si trova sempre più spesso per indicare un RSS feed è un quadrato arancione con una specie di onda radio bianca interna. Spesso è collocato in alto del sito o del blog, o accanto ad una categoria o al titolo di un podcast o di un blog in una directory. Puoi anche trovare la frase "sottoscrivi il mio feed", "RSS feed" o altre varianti, e solo per confonderti puoi trovare anche "XML". Alcuni cambiano il colore dell'icona, ma lo si riconosce sempre facilmente, o si trovano le frasi menzionate, tutte possibilità di sottoscrivere il contenuto trovato. Se stai utilizzando un browser recente come Firefox, Internet Explorer 7, Safari o Flock il tuo browser potrebbe indicarti direttamente se i feed per quel sito sono disponibili mostrando un simbolo RSS, o la parola RSS nella stessa barra degli indirizzi web. Dipende se il browser è configurato per cliccare su un bottone di feed RSS per sottoscrivere con il "feed reader" di default, o attivare la sottoscrizione con un feed reader a scelta - su desktop, o online. Se vuoi prendere il feed RSS e collocarlo manualmente nel feed reader, basta cliccare con il tasto destro (control-click su Mac) sul bottone e selezionare "salva destinazione". Copierà la URL sulla clipboard, per poi incollarla dove vuoi.
Passiamo ad un esempio pratico.
L'homepage del sito www.repubblica.it si presenta così 
Di primo impatto possiamo notare che l'icona dei feed rss non è presente, ma scorrendo in basso la pagina arriviamo a:

dove possiamo notare nella prima colonna a sinistra questo riquadro in cui è presente l'icona per sottoscrivere i feed rss. 

Cliccando sull'icona si apre un altra pagina web in cui è illustrato come aggregare i feed di Repubblica sul nostro aggregatore preferito


Repubblica.it ti aiuta nella scelta dei feed suddividendoli per categorie e rendendo così più facile trovare le notizie di cui vogliamo rimanere aggiornati.


Altre applicazioni per i Feed RSS

Volevo parlarvi anche di altre applicazioni utili che utilizzano il meccanismo dei feed RSS. 
La prima è INSTAPAPER.
Instapaper è un applicazione che ti permette di poter leggere un articolo a cui sei interessato anche giorni dopo la sua pubblicazione. Vi sarete sicuramente trovati nella situazione di essere interessati ad un articolo, ma di non avere il tempo di leggerlo subito. A risolvere questo problema ci pensa Instapaper, un servizio gratuito online che consente di memorizzare il testo contenuto nelle pagine che ci interessano al fine di poterle rileggere con più tranquillità più tardi.
Instapaper esiste in forma di applicazione anche su iPhone e iPod touch , consente infatti di gestire in piena autonomia il proprio archivio di articoli direttamente dal dispositivo multitouch della Mela.
Il sito web di Instapaper è già ottimizzato per l’utilizzo tramite Safari Mobile su iPhone o iPod touch e semplicemente utilizzando un collegamento tra i preferiti è possibile inviare il testo di una pagina al proprio account. 
Instapaper consente di leggere i propri articoli, marcarli come letti, cancellarli, spostarli, creare cartelle e tutte le attività che si possono fare anche dal sito, anche quando il telefono è offline: successivamente, quando si recupera la connessione, tutte le modifiche verranno automaticamente sincronizzate all’apertura dell’applicazione.

Un'altra applicazione interessante è FLIPBOARD, dedicata ai possessori di iPad.
Flipboard è una soluzione pensata per aggregare e leggere contenuti provenienti da testate, blog e social network, distaccandosi dal modello del feed reader.
L’organizzazione di ogni elemento avviene in automatico, disponendosi in un design di pagina simile quello di una rivista.
Di fatto il risultato ottenuto è proprio quello di avere tra le mani un giornale interattivo personalizzato.
Il setup dell’applicazione è molto semplice: basta aggiungere contenuti tramite i box “add a section“.
Per ogni sezione possiamo aggiungere un account (Facebook, Twitter, Google Reader, Flickr) o una risorsa tematica dal mondo dell’informazione online.
I contenuti tratti dai social network verranno distribuiti sulle pagine mostrandoci gli articoli, le fotografie e i messaggi condivisi dai contatti.
Nel caso di Google Reader, quel che otterremo sarà la versione “magazine” del nostro feed reader.
Flipboard permette di cercare una specifica fonte o di sottoscrivere un’area tematica: possiamo per esempio compiere una ricerca su Twitter e sottoscrivere un particolare utente o una lista.
Non dobbiamo pensare che quest’applicazione si limiti ad aggregare e a disporre i contenuti in modo piacevole: ogni sezione mantiene le peculiarità legate alla fonte.
Nella sezione dedicata a Google Reader possiamo condividere un articolo o assegnargli una stella proprio come se ci trovassimo sul software di Google; nella sezione di Facebook, possiamo mettere un like o commentare un messaggio.
Anche per quanto riguarda la navigazione, ogni sezione attiva permette di seguire le logiche della risorsa d’origine: in quella dedicata a Flickr possiamo decidere di consultare il photostream dei nostri contatti, consultare i Gruppi o guardare la selezione di foto interessanti selezionate dal sito.
Per scegliere le opzioni specifiche, basta utilizzare il menu attivabile dal nome della sezione.
Non mancano ovviamente le opzioni di condivisione, che ci permettono di postare un determinato articolo su Twitter, Facebook o Google Reader.

Un altro argomento di cui volevo parlare è l'utilizzo di TWITTERFEED, un applicazione che permette di pubblicare i FEED RSS del nostro blog sull'account di twitter .
Twitter prende sempre più piede ultimamente per la condivisione di articoli e notizie. Soprattutto quando si tratta di far girare voci fresche, Twitter è davvero un’ottimo mezzo.
La funzione di retweet è ottima per fare il passaparola che spesso in altri social risulta troppo macchinoso da fare.
La presenza quindi su Twitter è essenziale per esistere nel web come gestori di blogger / siti / servizi.
Molte aziende importanti hanno il loro account Twitter per tenere sempre i propri clienti aggiornati.
Un’impedimento spesso è quello di segnalare di volta in volta nuovi articoli.
Twitterfeed è un sito facile da usare per "twittare" i post del blog sul proprio profilo.
Vai sul sito e registra un nuovo utente.
Ti verrà inviata la solita mail di conferma. Confermato il tuo account accedi a TwitterFeed e clicca in alto a destra sul bottone Create New Feed.
Creare Nuovo Feed
Ti trovi davanti due campi dove devi inserire il titolo del Feed e il link al tuo Feed RSS.
Inserire nome e url del Feed RSS
Clicca su Test Feed RSS per essere sicuro di aver inserito il link corretto.
In basso trovi le Advanced Settings che ti permettono di modificare diversi parametri del tuo Feed RSS.
Update Frequency:
La frequenza di aggiornamento per la lettura del tuo Feed RSS. Se fai un’articolo al giorno ti consiglio di mettere “Ogni 24 ore“, o “Ogni 12 ore“. Inutile fargli fare un check ogni ora se sai che non hai una tale frequenza. Sempre in questa sezione puoi decidere quanti articoli importare per volta. Puoi scegliere da 1 articolo fino a 5. 
Post Content:
Qui puoi scegliere che cosa prendere dal tuo Feed RSS. Titolo e descrizione, solo titolo, solo descrizione. In questo caso prendiamo solo il titolo, visto che su Twitter hai pochi caratteri a disposizione.
Trovi anche il metodo di short url da utilizzare. Ne esistono diversi, scegli quello che più ti fa comodo. Io ho scelto bit.ly.
Le altre voci sono meno essenziali.
Post sorting per scegliere l’ordine del tuo feed, se per data o per guid. Puoi scegliere se  aggiungere una parola all’inizio o alla fine del feed (ad esempio nome del blog). Puoi scegliere se filtrare gli articoli tramite parole chiave.
Proseguiamo al secondo passo, clicca su “Continue to step 2
Qui hai i social a cui puoi collegare il tuo Feed RSS. Il primo è Twitter, che è quello che ti interessa maggiormente.
C’è anche Facebook, utile nel caso tu abbia una Fan page dedicata al tuo sito/blog. Ti pubblica gli articoli direttamente sulla pagina Fan.
Clicca su Twitter, dovrai autenticare il tuo account Twitter permettendo l’accesso a TwitterFeed.
Autentica Twitter
Una volta autenticato e selezionato il tuo account Twitter dalla lista , puoi cliccare su
Create Service
Ti apparirà l’account di Twitter che hai legato al tuo Feed. Puoi legarne più di uno, in caso tu voglia pubblicare su più account contemporaneamente.
Quando hai finito di inserire i tuoi account, clicca su
All Done!
Senza dover fare altro, ora hai collegato il tuo Feed RSS direttamente con Twitter. Non dovrai più segnalare ogni volta i tuoi articoli, verrà tutto automatizzato!
L’ho trovato davvero un’ottimo servizio, permette anche di tenere traccia, dalla dashboard del profilo, di quante persone cliccano sui link che genera twitterfeed.
Statistiche TwitterFeed

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Pausettina.. ( non di riflessione ... )

Ragazzi, per questa settimana lascerò Vincent e le sue stelle un pò a riposo... Questo blog è nato come un'esame universitario, e come tale devo svolgere i compiti che mi sono stati assegnati.
Ciò non vuol dire che chiuderò il blog una volta finito, anzi. Mi è piaciuta l'idea e la continuerò! :)


  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

E per chi non può andare ad Amsterdam...

Ragazzi, mi è stato segnalato da un mio amico ( Grazie Giacomino!!! ) il link del Tour virtuale del Museo di Van Gogh ad Amsterdam...
Ve lo riporto di seguito:


ecco una foto dell'entrata :) 


  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Le nuove verità.

Ho trovato un articolo di giornale in cui si spiega, secondo il parere della giornalista, come Vincent sia arrivato a tagliarsi l'orecchio e perchè.


Un quadro, una lettera, un indizio
Risolto il mistero dell’orecchio di Van Gogh

Un quadro, una lettera, un indizio <br/> Risolto il mistero dell’orecchio di Van GoghUn gesto estremo in preda alla follia. Il tragico epilogo di un litigio con l’amico Gauguin. Il giallo del taglio dell’orecchio di Vincent Van Gogh ha visto negli anni molti studiosi affannarsi per trovare una risposta. Oggi la chiave del mistero sembra essere stata individuata in una lettera dipinta in suo quadro. Così, ecco la nuova ipotesi: “si tagliò un orecchio per fare un dispetto al fratello”.
di Adriana D’Agostino
Nessuno se ne era mai accorto. Forse perché troppo intenti ad ammirare la folle e splendida pennellata del dipinto, ma gli occhi degli estimatori non si erano mai posati sul particolare di quella busta. Eppure era sempre stata lì, a destra del desolante ma essenziale piatto di cipolle, ma bene in vista. Molto visibile. Come un segnale. Come un indizio.
Chi l’avrebbe mai detto che la presenza di quella busta nella natura morta “Tavolo con cipolle”, in realtà portava con sé la soluzione di uno dei misteri più curiosi della storia contemporanea: quello sull’automutilazione dell’orecchio di Vincent Van Gogh.
gogh010 
Che il grande pittore olandese avesse perso parte del suo orecchio sinistro è un dato di fatto testimoniato da tutti. Lo stesso Van Gogh lo ha immortalato nel corso degli suoi ultimi mesi di vita in non pochi autoritratti. Ma il perché del gesto estremo non ha mai trovato un’unica ed unanime spiegazione. Almeno fino ad oggi. Una nuova ipotesi sul giallo del taglio dell’orecchio è stata avanzata in questi giorni dallo studioso inglese Martin Bailey e pubblicata sul The Art Newspaper. Bailey, già curatore di due mostre su Van Gogh e autore di un libro sulla sua vita, sostiene che l’artista, all’epoca già scosso da precarie condizioni psichiche, avrebbe agito violentemente sul suo corpo perché sconvolto dalla notizia delle imminenti nozze di suo fratello Theo. Theodore Van Gogh, famoso commerciante d’arte ed unico, vero sostegno di Vincent, dal punto di vista economico, artistico ed umano. Il pittore temeva che una volta sposato, l’amato fratello non avrebbe più avuto modo di occuparsi di lui. Così, disperato, pensò di tagliarsi un orecchio per esprimere tutto il suo dolore e per attirare l’attenzione di Theo che, infatti, subito dopo l’incidente, si precipitò ad Arles, città dove Vincent viveva, per assisterlo. Pochi giorni dopo, ripresosi dall’automutilazione, il genio olandese avrebbe realizzato la natura morta del 1889 dipingendo, tra i vari oggetti sul tavolo, la lettera con la quale era stato informato del matrimonio di Theo. Van Gogh avrebbe quindi riprodotto fedelmente, nei minimi dettagli, quella missiva che lo aveva tanto scioccato per fermare in un quadro il momento di crisi che aveva vissuto a causa di quella notizia.
Analizzando la busta della lettera, spiega ancora Bailey, è possibile riconoscere timbri postali ed indirizzi che riconducono al domicilio parigino di Theo e alla data del dicembre 1888. In effetti, varie fonti testimoniano che il taglio dell’orecchio sarebbe avvenuto qualche giorno prima di Natale e, molte altre, confermano che Theo Van Gogh avvertì tutta la famiglia del suo imminente matrimonio, inviando nel mese di dicembre, una serie di lettere da Parigi.
La nuova verità che scagiona Gauguin
Per avvalorare ulteriormente la sua tesi, lo studioso Bailey ha raccontato di aver studiato per mesi le lettere inviate da Theo Van Gogh alla madre ed alla fidanzata Johanna Bonger. In molte di queste, Theo racconta di come il fratello avesse preso male la notizia del suo fidanzamento, tanto da dirgli che aveva sbagliato a porre il matrimonio come obiettivo principe della sua vita. Questa teoria, così puntualmente ricostruita da Bailey, contrasterebbe con l’ultima delle ipotesi prese in considerazione in questi anni sul mistero del leggendario taglio. Rita Wildegans, storica dell’arte ad Amburgo, dopo anni di ricerche, nel 2001 arrivò a sostenere che fu il pittore francese Paul Gauguin, in preda ai fumi dell’assenzio, a mutilare Van Gogh con un colpo solo, con la sua nota destrezza di spadaccino. Ma partiamo dal principio. Poco dopo il suo trasferimento nella cittadina di Arles nel dicembre del 1888, Van Gogh accolse nel suo appartamento ed ospitò per qualche tempo l’amico Paul Gauguin, con il quale condivideva una vita fatta di arte, ma anche di pochi soldi e, soprattutto nel caso di Vincent, di profonda depressione. Pare che insieme trascorressero intere notti tra bevute e bordelli e che avessero in comune la passione per una prostituta di nome Rachel. Probabilmente fu proprio per contendersi questa preferita che, i due, arrivarono alle mani la notte di Natale in un momento di poca lucidità di entrambi. Litigarono in strada, poi nell’appartamento. Il mattino dopo la polizia trovò Van Gogh svenuto a casa in una pozza di sangue. Gauguin se era già andato. Non si è mai saputo se fu il pittore francese a colpirlo o se fu lo stesso Van Gogh a recidersi un orecchio di sua mano per impressionare il rivale. In ogni caso la nuova verità messa in luce dal Bailey, scagionerebbe il pittore Gauguin, colpevole, a questo punto, solo di non aver sopportato oltre gli squilibri mentali dell’amico e di averlo abbandonato a sé stesso. Proprio quello che Van Gogh temeva di più. Di essere lasciato solo. Dalla prostituta Rachel, dall’ amico Gauguin, dal fratello Theo. Una paura che trovò sollievo solo con un colpo di pistola nel luglio1890. E che pose fine ad una vita di geniale e straordinaria solitudine.

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

The Van Gogh Museum.

Ebbene si, ad Amsterdam c'è un museo dedicato tutto a Van Gogh. E' il mio sogno andarci, davvero. E ci arriverò prima o poi!

Via, un pò di parte architettonica:

Il Van Gogh Museum è un museo statale (Rijksmuseum) situato ad Amsterdam nei Paesi Bassi, in Paulus Potterstraat, 7. Possiede la più grande collezione di opere del pittore olandese Vincent van Gogh.
L'edificio principale fu progettato da Gerrit Rietveld e aperto nel 1973. L'architetto che ha progettato l'Ala espositiva è stato Kisho Kurokawa; i lavori sono stati completati nel 1999.
La collezione comprende opere che documentano le varie fasi della vita di Van Gogh, dall'infanzia, ai vari stadi emotivi, fino alla morte. Tra le opere possedute sono incluse: I mangiatori di patate, La camera di Vincent ad Arles e uno dei tre Girasoli.

Questo è il link del sito ufficiale.
http://www.vangoghmuseum.nl/vgm/index.jsp?page=paginas.talen.it




  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

La rivoluzione dello sguardo.

Lo so che ho promesso di parlare solo di Vincent in questo blog, ma ho scoperto che a Rovereto ( beato chi ci abita ) c'è una mostra, arrivata direttamente da Parigi, che ospita molti quadri del caro Van Gogh. Vi metto una buona descrizione.
 
La rivoluzione dello sguardo.
Fino al 24 luglio 2011, al Mart di Rovereto si potranno ammirare oltre settanta dipinti provenienti dalla più importante collezione del XIX Secolo del mondo. E’ proprio il parigino Musée d’Orsay, infatti, che conserva le opere maggiormente significative, per numero e qualità, di quegli artisti che hanno cambiato alla fine dell’800 il corso della storia dell’arte moderna: se si parla di Impressionismo e Postimpressionismo non c’è infatti raccolta più prestigiosa di quella conservata oggi nel Museo francese, un luogo fondamentale per gli studi su Monet, Cézanne, Pissarro, Sisley, Renoir, Degas, Toulouse-Lautrec, Van Gogh, Gauguin, Morisot, Vuillard, Bonnard, Denis, Courbet.
I capolavori di questi ed altri artisti sono presenti nella mostra del Mart: un’occasione unica per conoscere da vicino, attraverso opere esemplari, il più entusiasmante periodo della ricerca pittorica tra Ottocento e Novecento.
La rivoluzione dello sguardo. Capolavori impressionisti e post-impressionisti dal Musée d’Orsay", è stata resa possibile grazie all’accordo di collaborazione tra il Mart e il museo francese, che in fase di restauro (riapertura prevista per l’autunno 2011) ha concesso per la prima volta un nucleo così rilevante di opere in prestito per una itineranza di sole tre tappe, che ha toccato Australia, America e ora, unica sede il Mart, l’Italia.
Il progetto presenta un’eccezionale selezione di dipinti, dalla grande stagione dell’Impressionismo alla vigilia delle avanguardie: lo scandaloso realismo di Gustave Courbet nella celeberrima tela

clip_image001
"L’origine du monde" (1866),

 esposta per la prima volta nel nostro Paese; la nuova visione temporale che Claude Monet introduce nella serie di dipinti dedicati alla "Cattedrale di Rouen" (1892), della quale il Mart ospita una tra le più intense versioni; la straziante solitudine di Van Gogh e della sua "Chambre ad Arles" (1889);
 clip_image002Vincent Van Gogh - La chambre de Van Gogh à Arles (La camera di Van Gogh a Arles), 1889

lo sguardo introspettivo, declinato al femminile,

clip_image001[4]
Berthe Morisot: Le berceau (1873) - Paris, Musée d'Orsay

di Berthe Morisot, il cui dipinto "Le Berceau" (1873) fu presentato con scandalo alla prima mostra del’Impressionismo nel 1874 a Parigi;

clip_image003
Paul Gauguin - Femmes de Tahiti (Due donne tahitiane), 1891


l’esotismo di Paul Gauguin con le "Donne di Tahiti" (1891); e poi, lo sguardo di Degas sulla danza e
Maurice Denis (1870-1943) Omaggio a Cézanne1900 Olio su tela cm 180 x 240 Parigi, Museo d'Orsay Donazione André Gide, 1928

clip_image005
l’"Omaggio a Cézanne" (1900) di Maurice Denis,

 testimonianza di una fedeltà all’artista da molti considerato il più importante di quell’epoca.
Questi sono solo alcuni degli straordinari capolavori presenti nella mostra, che segue un percorso tematico, attraverso appunto quella “rivoluzione dello sguardo”, che gli artisti impressionisti e post-impressionisti tra Ottocento e Novecento hanno aperto alla visione della modernità.
L’esposizione La rivoluzione dello sguardo. Capolavori impressionisti e post-impressionisti dal Musée d’Orsay, ideata e curata da Guy Cogeval, presidente del Musée d’Orsay, e Isabelle Cahn, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, direttore del Mart, propone dunque una rilettura di quel cruciale passaggio che ha preparato il terreno alle avanguardie artistiche europee del primo Novecento.
Fonte

clip_image006Claude Monet - Essai de figure en plein- air femme à l'ombrelle tournée vers la droite, 1886

clip_image007Pierre-Auguste Renoir - La Balançoire (L'altalena), 1876

clip_image008Paul Cézanne - Portrait de l'artiste (Autoritratto), 1875

clip_image009
Claude Monet La cathédrale de Rouen. Le portail vu de face en 1892 huile sur toile H. 1.07 ; L. 0.74 musée d'Orsay, Paris, France ©photo musée d'Orsay / rmn

clip_image010
Claude Monet La cathédrale de Rouen. Le portail, soleil matinal en 1893 huile sur toile H. 0.922 ; L. 0.63 musée d'Orsay, Paris, France ©photo musée d'Orsay / rmn

clip_image011
Claude Monet La cathédrale de Rouen. Le portail et la tour Saint-Romain, plein soleil en 1893 huile sur toile H. 1.07 ; L. 0.735 musée d'Orsay, Paris, France ©photo musée d'Orsay / rmn

clip_image012
Claude Monet La cathédrale de Rouen. Le portail, temps gris en 1892 huile sur toile H. 1.002 ; L. 0.654 musée d'Orsay, Paris, France © photo musée d'Orsay / rmn

clip_image001 Edgar Degas Répétition d'un ballet sur la scène en 1874 huile sur toile H. 0.65 ; L. 0.81 musée d'Orsay, Paris, France ©photo musée d'Orsay / rmn

clip_image002 Edgar Degas Danseuse espagnole et études de jambes vers 1882 pastel et crayon noir sur papier H. 0.46 ; L. 0.58 musée des Beaux-Arts, Lille, France ©photo musée d'Orsay / rmn

clip_image003 Edgar Degas Danseuse assise entre 1881 et 1883 pastel sur papier marron contrecollé sur carton H. 0.62 ; L. 0.49 musée d'Orsay, Paris, France ©photo musée d'Orsay / rmn

clip_image004 Edgar Degas Fin d'arabesque en 1877 peinture à l'huile et à l'essence, pastel sur toile musée d'Orsay, Paris, France ©photo musée d'Orsay / rmn

clip_image005[4] Edgar Degas Danseuses montant un escalier entre 1886 et 1890 huile sur toile H. 0.39 ; L. 0.895 musée d'Orsay, Paris, France ©photo musée d'Orsay / rmn
clip_image006 Edgar Degas Le foyer de la danse à l'Opéra de la rue Le Peletier en 1872 huile sur toile H. 0.32 ; L. 0.46 musée d'Orsay, Paris, France ©photo musée d'Orsay / rmn

  • Digg
  • Del.icio.us
  • StumbleUpon
  • Reddit
  • RSS

Lettori fissi